La Corsa

La Corsa

Quattro giorni per una festa: questi gli appuntamenti da seguire per conoscere le fasi salienti del Palio. E' importante sapere che corrono solo dieci delle diciassette Contrade, la cui partecipazione è regolata da un sorteggio, che avviene almeno venti giorni prima di ogni Palio. Corrono di "diritto" le sette Contrade che non hanno corso il Palio dell'anno precedente nella stessa data; le altre tre vengono sorteggiate tra le dieci che invece vi avevano partecipato

La Tratta

È l'operazione con cui vengono abbinati i cavalli alle dieci Contade che partecipano al Palio.
Al mattino del terzo giorno precedente la corsa, i proprietari presentano all'Entrone (il cortile del Podestà del Palazzo Comunale) i cavalli, che vengono visitati da una équipe veterinaria incaricata dal Comune di valutare le loro condizioni fisiche.
I cavalli vengono raggruppati in batterie e provati per tre giri intorno alla Piazza per verificare la loro adattabilità alla pista.
Terminate le batterie i Capitani, alla presenza del Sindaco, si riuniscono per scegliere i dieci soggetti ritenuti idonei.
Dopodiché su un palco allestito davanti al Palazzo Pubblico si svolgono le operazioni del sorteggio: ad ogni cavallo viene abbinata una Contrada.
Ad ogni assegnazione, il Barbaresco prende in consegna il cavallo avuto in sorte e lo conduce alla stalla, accompagnato dai contradaioli.

Le Prove

Le prove sono sei.
Hanno luogo ogni mattina (alle ore 9 circa) e ogni pomeriggio (alle ore 19,30 circa).
Sono importanti per verificare le condizioni sia del cavallo che del fantino.
Per ogni prova il cavallo è accompagnato all'Entrone dalla stalla della Contrada da un folto gruppo di contradaioli, che spesso intona i canti tradizionali.
La prove cominciano dal pomeriggio del giorno della tratta.
La quinta prova è detta "prova generale"; al termine di essa i popoli delle dieci Contrade e i loro ospiti si riuniscono nel cuore di ogni rione, dove si svole la grande cena propiziatoria.
La sesta prova si corre la mattina del giorno del Palio ed è detta "provaccia" a causa dello scarso impegno che viene richiesto dai fantini ai cavalli per preservarli per la corsa vera e propria.

Il giorno del Palio

Verso le ore 8, nella Cappella adiacente al Palazzo Comunale, viene celebrata dall'Arcivescovo la "messa del Fantino".
Subito dopo si corre l'ultima prova, detta "provaccia" per lo scarso impegno dei fantini, attesi alla impegnativa corsa della sera.
Alle ore 10,30, in Palazzo Comunale, alla presenza del Sindaco, si procede alla "segnatura dei fantini" che da questo momento non potranno essere più sostituiti.
Intorno alle 15, presso gli oratori delle Contrade, si svolge la benedizione del cavallo; dopodiché le comparse delle Contrade e i figuranti del Comune attraversano il centro storico soffermandosi in Piazza Salimbeni, al "casino dei Nobili", davanti a Palazzo Chigi Saracini e in Piazza del Duomo ad eseguire la sbandierata.
Poi si riuniscono in Piazza del Duomo (cortile del Palazzo del Governo) da dove muovono in ordine per raggiungere Piazza del Campo. Il Corteo Storico entra nella Piazza intorno alle ore 17.

La carriera

Concluso il Corteo, uno scoppio del mortaretto annuncia l'uscita dei cavalli dall'Entrone.
Ad ogni fantino viene consegnato un nerbo di bue con il quale potranno incitare il cavallo o ostacolare gli avversari durante la corsa.
Quindi avvicinano al punto della "mossa" dove sono stati tesi due canapi tra i quali saranno chiamati ad allinearsi.
L'ordine di entrata è stabilito dalla sorte: infatti all'interno di uno speciale meccanismo con un lungo collo innestato su un contenitore ovale, vengono inseriti dieci barberi (palline dipinte con i colori delle Contrade come quelle che usano i ragazzi per giocare); rovesciata la bottiglia i barberi si allineano casualmente lungo il suo collo dando così origine all'ordine di partenza.
L'operazione viene effettuata tre volte in modo che il mossiere abbia la facoltà di utilizzare due mosse di riserva, nel caso in cui non vi siano le condizioni per una partenza regolare.
Le Contrade vengono chiamate tra i canapi secondo l'ordine di estrazione, mentre la decima entrerà di "rincorsa" (solo quanto riterrà opportuno) decidendo così il momento della mossa. A questo punto il mossiere abbasserà il canape anteriore dando inizio alla carriera. Se la partenza non è valida, uno scoppio del mortaretto fermerà i cavalli che dovranno tornare al punto di partenza.
I cavalli dovranno compiere tre giri di pista per circa 1000 metri e solo al primo arrivato è riservata la gloria della vittoria, sanzionata da tre giudici della vincita.
Anche il cavallo "scosso" ossia senza fantino può riportare la vittoria per la sua Contrada.

Il te deum

Finita la corsa, i festeggiamenti iniziano subito.
I contradaioli ricevono il Palio e con quello si recano in Provenzano (per il Palio di luglio) o al Duomo (ad agosto) per cantare il Te Deum di ringraziamento.
Da questo momento in poi ogni occasione sarà buona per ricordare alla città la vittoria conquistata sul Campo, fino all'autunno, quando, tra il mese di settembre e i primi giorni di ottobre, nel rione vittorioso addobbato a festa, si svolgerà la "cena della vittoria" a cui parteciperano migliaia di contradaioli e, al posto d'onore, il cavallo vittorioso.